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Strangolata dal marito davanti ai figli, quattro versioni sul movente. Oggi l’autopsia su Eleonor Toci

Effettuata l’autopsia sulla 24enne uccisa dal marito a San Felice a Cancello (Caserta); nei prossimi giorni possibile l’incidente probatorio coi figli di 4 e 6 anni.
A cura di Nico Falco
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Lilzum Toci ed Eleonora Toci
Lilzum Toci ed Eleonora Toci

È stata effettuata oggi l'autopsia sul corpo di Eleonor Toci, la 24enne albanese strangolata dal marito, il connazionale Luzmil Toci, nella loro abitazione di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta la notte del 9 ottobre; il delitto, sul cui movente ancora oggi non c'è chiarezza, è avvenuto davanti ai figli di 4 e 6 anni della coppia, che erano nella stanza da letto dei genitori. Nei prossimi giorni non si esclude che possano essere ascoltati i bambini, in particolare quello più grande, che aveva mostrato in videochiamata il corpo della madre alla zia facendo scoprire l'omicidio.

L'autopsia sul corpo di Eleonor Toci

L'incarico per l'autopsia è stato conferito nel primo pomeriggio di oggi, l'esame è stato svolto subito dopo. I risultati confermeranno con tutta probabilità quelli del primo esame, subito dopo il ritrovamento del cadavere: un grosso ematoma sul collo suggerisce che la donna sia stata uccisa per strangolamento, con una stratta molto forte. I militari della Compagnia di Maddaloni (guidati dal capitano Federico Arrigo) hanno accertato che tra l'uomo e la donna c'era stata una colluttazione, probabilmente avvenuta durante il soffocamento.

Fanpage.it apprende che nell'abitazione, dove il marito viveva da circa un anno, e dove la ragazza si era trasferita da poche settimane portando con sé i figli, gli inquirenti hanno sequestrato delle compresse tra cui una per la depressione e l'altra per la schizofrenia, che farebbero parte della terapia a cui era sottoposto il trentenne e che veniva seguita saltuariamente.

L'incidente probatorio con i bambini

I due figli della coppia sono per il momento affidati ad un parente, in attesa delle valutazioni della Procura di Santa Maria Capua Vetere e del Tribunale per i Minorenni. Nei prossimi giorni potrebbe tenersi un incidente probatorio, non ancora fissato, per ascoltarli in condizioni protette davanti al gip e col supporto di specialisti per cristallizzare elementi di prova fondamentali.

Quella notte, infatti, secondo le ricostruzioni dei carabinieri e la confessione resa dall'indagato, dopo aver ucciso la moglie, Luzmil Toci aveva raggiunto l'abitazione del fratello, che dista poche centinaia di metri, e aveva chiesto di essere accompagnato in ospedale. La cognata, insospettita dall'assenza di Eleonor, le aveva telefonato; alla videochiamata aveva risposto il bambino di 6 anni, che aveva mostrato alla zia il cadavere della madre nel letto. La donna aveva quindi allertato i carabinieri, che avevano bloccato il trentenne davanti alla sua abitazione, dove era tornato col fratello dopo essere stato al Pronto Soccorso.

Le quattro versioni sul movente

Durante l'interrogatorio di garanzia Luzmil Toci, assistito dall'avvocato Orlando Sgambati, ha ammesso di avere ucciso la moglie ma non è stato in grado di fornire alcuna spiegazione del gesto. L'11 ottobre, nel corso dell'udienza di convalida del fermo per omicidio volontario aggravato, l'uomo si sarebbe mostrato ancora estremamente confuso e avrebbe dato quattro versioni in successione.

Avrebbe ribadito di averlo fatto senza motivo, ma avrebbe parlato anche di una questione economica e di un litigio nato perché la moglie gli avrebbe impedito di uscire di casa nel cuore della notte; avrebbe poi parlato confusamente di un serpente, il che farebbe pensare ad allucinazioni. Il fermo era stato convalidato ed era stata emessa l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. La difesa presenterà nei prossimi giorni istanza al Riesame, per chiedere l'attenuazione della misura con la concessione dei domiciliari, e chiedere una consulenza di parte ad uno psichiatra.

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